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Alimentazione e festività

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Come sopravvivere alle feste, alcuni consigli alimentari per non esagerare

Dicembre non è forse il mese delle tentazioni? Tra cene con colleghi, aperitivi con amici e parenti per lo scambio degli auguri, in questo mese ogni occasione è buona per fare festa ed interrompere la nostra dieta, salvo poi salire sulla bilancia alla fine delle festività e temere di esserci concessi tanto…forse troppo! Senza dimenticare il cenone della Vigilia di Natale per poi continuare con il pranzo di Natale, magari Santo Stefano e concludere con la notte del 31 dicembre e il Capodanno. Insomma, ci sono tanti giorni che possono mettere a rischio un percorso dietoterapico iniziato da qualche mese.

Per capire quali possano essere gli accorgimenti da apportare in questi giorni abbiamo parlato con la dott.ssa Ilaria Ernesti, medico specialista in scienza dell’alimentazione di Paideia International Hospital.

Qual è il segreto per sopravvivere alle feste?

«Prima di tutto, godersele! È un periodo dell’anno speciale, con un’atmosfera unica. Il mio consiglio è quello di arrivare a tavola con una consapevolezza: il cibo è piacere, è gusto ma anche olfatto e vista. Prepariamo la tavola con consapevolezza e dedizione: cuciniamo cibi sani e nutrienti, evitiamo quelli precotti o preconfezionati, aumentiamo le porzioni di verdura e lasciamo spazio ai piatti della tradizione. Non ultimo, guardiamoci intorno: stiamo condividendo un momento di festa con persone a noi care, il cibo rappresenta un ulteriore piacere, non l’unico».

È meglio preferire un assaggio di tutto o un bel piatto pieno?

«Facciamo largo agli assaggi ma sempre in modo controllato, questo significa renderci conto delle porzioni, scegliere cosa preferiamo, sia per evitare gli sprechi, sia per poter fare il bis di quello che ci è piaciuto di più. Ascoltiamo sempre il nostro stomaco, potrebbe saziarsi prima della nostra testa».

Come possiamo regolarci con i dolci?

«Natale è dolce per definizione! Di certo sono dolci elaborati, quindi abbastanza calorici e ricchi in grassi…per questo così buoni! Difficile che restino un’eccezione in questi giorni, il mio coniglio è soprattutto legato al “fuori pasto” significa non lasciarli in vista, sopra al tavolo ma richiuderli e riporli in credenza per evitare tentazioni ricorrenti durante la giornata».

E per le bevande alcoliche o i cocktail analcolici?

«Un bel brindisi accompagnerà i piatti, questo nella maggior parte delle tavole. Preferire vino o prosecco a cocktail zuccherati e pieni di coloranti, non esagerare con le quantità. Ricordiamoci che l’alcool, soprattutto quello a più alta gradazione, non aiuta la digestione, anzi rallenta lo svuotamento dello stomaco ottenendo l’effetto contrario».

L’attività fisica non può essere solo quella della forchetta, cosa possiamo fare?

«Eh no, povera forchetta! Cerchiamo di inserire in questi giorni festa, che spesso coincidono con giorni di riduzione dell’attività lavorativa, una maggiore attività fisica: una semplice passeggiata al parco prima o dopo il pranzo, un allenamento in casa al risveglio, perché no, un ingresso in palestra o piscina per dedicare del tempo al nostro corpo e al nostro benessere psico-fisico. Cerchiamo di mantenere intatto l’equilibrio che con maggiore o minore difficoltà abbiamo raggiunto durante l’anno».

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