L’ Hpv (Human Papilloma Virus) è un virus molto comune che fa parte di un gruppo di virus composto da più di cento ceppi virali. L’infezione da HPV è molto frequente, tanto che la maggior parte delle donne la contrae almeno una volta nella vita, e si manifesta generalmente mediante lesioni benigne delle mucose.
Che cos’è l’infezione da HPV?
Il Papilloma Virus Umano (HPV) può infettare le mucose di bocca, esofago, genitali e area anale.
Spesso è asintomatico, in altri casi invece può provocare lesioni benigne come i condilomi o papillomi che interessano le mucose urogenitali e orali.
Una piccola quota invece, se non trattata, può evolvere lentamente verso una forma tumorale di orofaringe (tonsille, base linguale e palato molle), ano, vulva, cervice uterina e pene.

Centro HPV
Il centro HPV di Paideia offre un percorso completo: dalla prevenzione alla diagnosi, dalla cura all’intervento, per rispondere a tutte le richieste di salute di donne e uomini.
È molto importante, infatti, che il centro sia multidisciplinare e che interagiscano tra di loro vari specialisti, soprattutto:
- ginecologo
- urologo
- gastroenterologo
- otorinolaringoiatra
- proctologo
Esistono, infatti, evidenze scientifiche che correlano l’infezione da HPV e le neoplasie dell’apparato urinario.
In particolare, tale correlazione è stata documentata per:
- Cistite cronica / cistite interstiziale della donna
- Prostatite cronica nell’uomo
- Displasia prostatica / neoplasia prostatica
- Displasia vescicale / neoplasia vescicale
- Metaplasia squamosa (vescicale)
- Carcinoma vescicale transizionale
- Carcinoma vescicale squamoso
- Displasia vulvare / carcinoma vulvolare
- Displasia cervicale / carcinoma utero
- Carcinoma cervice uterina
- Displasia anale / carcinoma anale
- Displasia laringe / esofago
- Carcinoma laringe / esofago


Si stima che oltre il 40 % delle donne di età superiore ai 40 anni soffra di cistopatie croniche e/o ricorrenti e, mentre il tumore della prostata è la neoplasia più frequente nei pazienti maschi, il tumore della vescica è tra i 10 tumori a maggiore prevalenza nella popolazione maschile/femminile adulta.
Gli specialisti del centro HPV di Paideia si occuperanno di indagare e ricercare l’HPV nei seguenti liquidi biologici e tessuti:
- Secreto uretrale
- Secreto vaginale
- Secreto cervicale
- Liquido seminale
- Tessuto prostatico (revisione dei tessuti che hanno consentito la diagnosi di adenocarcinoma della prostata)
- Chips di neoplasia vescicale (revisione dei tessuti che hanno consentito la diagnosi di carcinoma della vescica)
- Mucosa orale
- Mucosa anorettale
L’HPV nell’uomo
Sono ancora in molti a credere che l’infezione da HPV sia un problema quasi esclusivamente femminile, soprattutto per la dimostrata correlazione con il tumore del collo dell’utero.
In realtà, l’uomo non è affatto esente dal rischio di contrarre l’infezione di cui l’HPV è responsabile e le conseguenze per la sua salute possono essere altrettanto importanti. Una volta contratto, il papilloma virus nell’uomo non sempre provoca sintomi: nella maggior parte dei casi, l’infezione si risolve spontaneamente grazie all’intervento del sistema immunitario. In altre occasioni, l’HPV si rende evidente con lesioni benigne delle mucose, chiamate condilomi o verruche ano-genitali (cioè escrescenze carnose di consistenza più o meno dura e di colorito variabile, dal rosa al brunastro). Altre volte ancora, nella popolazione maschile l’HPV predispone all’insorgenza di alcuni tumori del pene, dell’ano e dell’oro-faringe. Nonostante ciò, ancora oggi la consapevolezza sui rischi potenziali dell’infezione da HPV, soprattutto nell’uomo, è scarsa e troppo frequentemente si tende a sottostimare, erroneamente, la capacità del virus di causare tumori nell’uomo.
È stato stimato che almeno il 70% della popolazione maschile contragga l’HPV almeno una volta nella vita, anche se nella maggior parte dei casi l’infezione è transitoria.
Come si trasmette l'HPV?
Si accerta la presenza del Papilloma virus sottoponendosi all’HPV-test che viene effettuato dallo specialista.
Una volta identificata la presenza del virus su un individuo è indispensabile ampliare la ricerca nella coppia indagando le mucose orali, anali e dell’apparato urinario.
Generalmente il tempo che intercorre tra l’infezione e l’insorgenza delle lesioni precancerose è di circa 5 anni, mentre la latenza per l’insorgenza del carcinoma cervicale può essere di decenni.
L’infezione genitale da Papilloma virus umano si può trasmettere attraverso i rapporti sessuali, ma molto frequentemente è anche possibile che la trasmissione avvenga per via ambientale soprattutto se ci sono cellule virali attive e se sono presenti lacerazioni, tagli o abrasioni nella pelle e/o mucose.
Qualora uno dei due partner abbia contatto l’infezione, qualsiasi forma di contatto intimo non protetto, inclusa la stimolazione manuale dei genitali e lo scambio di giocattoli erotici, può considerarsi una pratica a rischio, soprattutto in presenza di alcuni cofattori, come la tendenza ad avere numerosi rapporti non protetti, occasionali e frequenti con più partner sessuali. Va segnalato, poi, che molti soggetti sono contagiosi anche senza saperlo, in quanto portatori sani del papilloma virus umano o affetti da una forma asintomatica dell’infezione: questa sorta di “inconsapevolezza” favorisce il contagio e la diffusione dell’agente virale. L’HPV si diffonde facilmente attraverso il contatto con le mucose. Ciò significa che è possibile contrarre il virus anche senza avere rapporti sessuali completi. Tutti i tipi di contatto sono quindi a rischio. Una stessa persona può essere inoltre infettata con più di un tipo di HPV.
In alcuni casi l’infezione può essere trasmessa da una persona all’altra anche dopo molto tempo che una delle due persone l’ha presa. Il fatto di avere l’infezione può quindi non avere nulla a che fare con l’attuale compagno.
Le persone che hanno un sistema immunitario particolarmente vulnerabile sono più esposte al rischio di contagio. Con frequenza decisamente inferiore, l’infezione può essere provocata, in alcuni luoghi ove si crei promiscuità (come docce pubbliche, piscine, caserme, idromassaggi), dal contatto con superfici in precedenza utilizzate da portatori dell’infezione.
La prevenzione dell'HPV
In Italia vengono diagnosticati ogni anno circa 3.500 nuovi casi di carcinoma della cervice uterina e oltre 1.500 donne muoiono a causa di questo tumore. Per questo è importante mettere in atto misure preventive, basate su programmi di screening, che consentano di identificare le lesioni precancerose e di intervenire prima che evolvano in carcinoma.
Da alcuni anni esiste in commercio un vaccino che protegge la cervice uterina dai ceppi più pericolosi di HPV, ma è molto importante ricordare che questo vaccino affianca e non sostituisce gli screening di prevenzione proprio perché non garantisce una copertura per tutti i tipi di HPV.
L’infezione è spesso asintomatica per questo motivo spesso non capita di non accorgersi di averla contratta e il medico non riesce a datare il momento dell’infezione.
È quindi fondamentale la prevenzione secondaria, rappresentata dai controlli ginecologici annuali secondo le Linee Guida, Pap Test e HPV Test, anche per le donne vaccinate contro il virus.
Per gli uomini, invece, non è necessario effettuare particolari esami non esistendo un metodo di screening standardizzato e routinario, ma è comunque raccomandato il vaccino come metodo di prevenzione primaria della malattia.