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La chirurgia proctologica di Paideia International Hospital si occupa della cura delle patologie a carico del colon-retto e dell’ano. Spesso i disturbi per i quali ci si rivolge allo specialista proctologo sono legati alla perdita di sangue dall’ano-retto dovuta alla malattia emorroidaria che è a sua volta causata dal prolasso emorroidario retto-anale. Sono problematiche affrontate dalla proctologia anche l’incontinenza, i disturbi dell’evacuazione, il prolasso del retto e la stipsi (o stitichezza).

Le patologie trattate dalla Chirurgia Proctologia di Paideia International Hospital

Le principali patologie ano-rettali sono:

Le principali patologie colo-rettali sono:

Esami diagnostici:

Emorroidi

Sono dei cuscinetti costituiti da arterie e vene posti nel canale anale, e tenuti in sede da dei ligamenti che concorrono al mantenimento della continenza dei liquidi. Si parla di malattia emorroidaria quando questi cuscinetti, per ragioni legate all’evacuazione o acquisiste, perdono il sostegno di questi ligamenti fuoriescono cioè prolassano. La malattia emorroidaria può essere interna o esterna.

I gradi della malattia sono quattro: il primo è il più lieve, il quarto si presenta come prolasso non riducibile con bruciore, sanguinamento e perdita di muco.

Cause e fattori di rischio: la familiarità, la stipsi, lo stile di vita, un’alimentazione povera di fibre ed acqua, l’obesità, la sedentarietà ed il tipo di lavoro che obbliga una persona a stare molte ore seduta.

I sintomi sono rappresentati appunto dal: dolore, bruciore, sanguinamento con perdite di sangue rosso vivo e conseguente anemizzazione.

Terapia: ad ogni grado della malattia emorroidaria corrisponde una terapia più idonea.

Ligasure, bisturi a radiofrequenza

Il bisturi a radiofrequenza utilizzato per il trattamento della malattia emorroidaria, è stato progettato con la finalità di migliorare la sintesi dei tessuti lavorando però ad una bassa temperatura di esercizio, quindi con conseguente minore necrosi tissutale e minore edema dei tessuti circostanti e di conseguenza minore dolore post operatorio.

Assicura un’emostasi perfetta migliora la capacità di lavorare in spazi stretti, ottimizza la visione del campo operatorio. In Paideia International sono stati operati più di 1000 pazienti ottenendo ottimi risultati in termini di minore dolore post operatorio, maggiore rapidità di guarigione delle ferite e una rapida ripresa dell’attività lavorativa.

Ragade anale

La ragade anale è un’ulcera del canale che può essere acuta o cronica. Le cause sono da ricercare in stress meccanici ripetuti come feci dure conseguenza della stipsi, malattie infiammatorie (morbo di Crohn – rettocolite ulcerosa), diarrea cronica, traumi, il parto.

Sintomi: il dolore molto forte durante e dopo l’evacuazione che può durare fino a molte ore dopo, la presenza di sangue rosso vivo nelle feci o sulla carta igienica, il prurito, l’irritazione perianale, la lacerazione della cute intorno l’ano.

Diagnosi: viene fatta mediante una semplice ispezione dell’ano.

L’anoscopia, la manometria anorettale, la colonscopia nel caso si sospetti essere il sintomo di una malattia infiammatoria intestinale.

Migliorare l’evacuazione migliorando la stipsi o la diarrea, sicuramente previene l’insorgenza della ragade anale.

Terapia: migliorare la dieta aggiungendo maggiore quantitativo di fibre ed acqua, curare l’igiene con semicupi tiepidi 2, 3 volte al giorno. L’applicazione di creme a base di nitroglicerina a basse dosi che agiscono a livello sfinteriale, migliorando il rilasciamento muscolare, facilitano il flusso sanguigno permettendo la guarigione. L’applicazione di creme anestetiche o della tossina botulinica che paralizza il muscolo dello sfintere anale e risolvono gli spasmi.

Intervento chirurgico: la laterosfinterotomia interna è considerato il gold standard per la guarigione, nel caso di fallimento delle altre terapie. Consiste nel sezionare una piccola porzione dello sfintere anale interno e permettere così la guarigione.

Fistola perianale

Spesso inizia come un ascesso perianale che poi si trasforma in fistola. La fistola è una comunicazione patologica tra il canale anale e la cute perianale, ossia un piccolo tunnel che collega una ghiandola malata del canale anale con la cute perianale.

Le cause sono rappresentate dalle ostruzioni delle ghiandole anali e la conseguente formazione di ascessi anali

I sintomi sono: dolore e gonfiore a livello anale, fuoriuscita di pus da un orificio perianale e la febbre.

Diagnosi: viene fatta mediante una visita specialistica proctologica e l’anoscopia: tra gli esami strumentali riportiamo, l’ecografia trans rettale con sonda rotante, e la RMN pelvi perianale.

Tipi di fistola: possono essere semplici o complesse. Superficiale, inter sfinterica, tran sfinterica, sopra sfinterica, extra sfinterica, a seconda dei rapporti con i muscoli degli sfinteri anali.

Trattamento chirurgico: il trattamento della fistola è solo chirurgico e non esistono metodi conservativi. Bisogna rimuovere la causa infettiva conservando la continenza anale. Bisogna quindi tener ben presente l’anatomia degli sfinteri anali, conoscendola, per evitare di lederli, e causare quindi incontinenza alle feci. A tal fine esistono diverse opzioni chirurgiche per guarire le fistole conservando la continenza. Quindi ad ogni caso bisogna applicare il metodo più indicato. Tra i metodi maggiormente utilizzati annoveriamo la fistulotomia ovvero la messa a piatto della fistola; quando sono coinvolti gli sfinteri, è buona norma, posizionare prima un setone per almeno una settimana con il fine di drenare l’infezione.

Esistono altri metodi che usano mobilizzare un lembo di mucosa per chiudere l’orificio fistoloso interno, un metodo chiamato LIFT che prevede l’interruzione del tragitto fistoloso nel tratto intersfinterico, la VAFT fistulotomia video assistita, la chiusura con il laser o con la colla di fibrina.

Fistola sacrococcigea

È una sacca contenenti peli localizzata sulla regione sacro coccigea e colpisce i soggetti irsuti. Possono essere congenite o acquisite e rimanere silenti per tutta la vita.

Sintomi: l’infezione si manifesta con gonfiore o arrossamento della pelle sovrastante con fuoriuscita di pus o sangue, con febbre e dolore della parte.

Diagnosi: viene fatta mediante l’ispezione della regione sacrococcigea e per definire le dimensioni ci si può avvalere dell’ecografia.

Cause: la causa più accreditata è la presenza di peli che si possono infettare, e causare un ascesso. L’attrito può contribuire alla loro formazione.

I marines americani durante la guerra del Vietnam hanno avuto 47000 casi per l’utilizzo delle jeep, da cui la definizione jeep disease.

I più colpiti sono i giovani irsuti che conducono una vita sedentaria e curano poco l’igiene.

Trattamento: in alcuni casi la depilazione locale la terapia antibiotica o antinfiammatoria, rappresentano l’opzione di scelta. Nel caso di infezione, il trattamento definitivo rimane l’intervento chirurgico. Le tecniche sono molteplici e vanno dall’escissione totale, alla ricostruzione con lembi cutanei o alla tecnica endoscopica EPSIT che consente l’asportazione della cisti tramite una piccola incisione. La cosa importante che questi trattamenti vengano eseguiti dal proctologo.

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Sabato: 08:00 – 14:00
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