La prevenzione senologica rappresenta un aspetto fondamentale per la salute di ogni donna ma non sempre basta dire ‘mammografia’ ed ‘ecografia senologica’ per stare tranquille. Perché è fondamentale anche affidarsi a mani esperte e tecnologie avanzate. La diagnosi precoce, addirittura precocissima, di un tumore del seno può fare davvero la differenza. Ma come scegliere a chi rivolgersi? Lo abbiamo chiesto alla Dott.ssa Barbara Pesce, Radiologa, Responsabile del Centro di Senologia del Paideia International Hospital.
Dottoressa Pesce, quali sono le cose che è bene che una donna valuti quando sceglie dove fare la mammografia e l’ecografia?
Nel caso della mammografia – che resta un appuntamento fondamentale nella diagnosi precoce del tumore alla mammella- è importante che la tecnologia utilizzata sia quella di ultima generazione che prevede l’uso della tomosintesi. Si tratta di uno strumento che consente una valutazione tridimensionale della ghiandola mammaria, superando i limiti delle immagini tradizionali in due dimensioni. È grazie alla tomosintesi, se possiamo individuare anche piccole alterazioni. Questa è la prima domanda da fare quando si prende un appuntamento.
Un altro elemento innovativo è l’uso del mezzo di contrasto, che, associato ai mammografi di ultima generazione, permette di ottenere immagini di altissima qualità, riducendo allo stesso tempo la dose di radiazioni per la paziente. È quindi fondamentale che le donne si affidino a strutture dedicate alla diagnostica senologica e chiedano espressamente se l’apparecchio utilizzato dispone di tomosintesi.
Se per la tecnologia è dunque semplice capire, per l’esperienza del medico diventa più difficile. Perché è importante che anche il radiologo e l’ecografista abbia un occhio super allenato?
È vero che l’ecografia mammaria ha subito importanti sviluppi tecnologici ma non dobbiamo dimenticare che si tratta di un esame “operatore-dipendente”, è essenziale che venga eseguita da un medico senologo esperto. La cosa migliore è che sia lo stesso medico che ha eseguito anche la mammografia, poiché ciò facilita la correlazione tra i due esami e migliora l’accuratezza diagnostica. L’ecografia viene spesso utilizzata come completamento della mammografia, per questo è cruciale che l’operatore conosca bene l’anatomia della paziente e sia in grado di cercare eventuali alterazioni con precisione. La Società Italiana di Radiologia ci dice che un radiologo senologo esperto è quello che legge almeno 5000 mammografie all’anno, criterio che garantisce un livello elevato di competenza e precisione diagnostica. Se si tiene a mente questo concetto è facile capire che bisogna rivolgersi a Centri specializzati che non solo utilizzano tecnologie avanzate come detto prima ma che possono contare su esperti con una vasta, continua e quotidiana esperienza in modo da poter contare su una corretta interpretazione degli esami e una diagnosi precoce e accurata. Ma non solo, in caso di un dubbio o di una lesione che preoccupa in un Centro Senologico Specializzato si può immediatamente passare allo step successivo per una diagnosi più mirata e sofisticata in modo da non lasciare la donna con tutte le paure che si innescano senza sapere dove andare, a chi rivolgersi e cosa fare con il rischio di perdere del tempo prezioso.
Mammografia ed ecografia mammaria, perché servono entrambe per una corretta prevenzione?
Perché ci aiutano a vedere cose diverse. L’esame ecografico è determinante per differenziare le lesioni cistiche da quelle solide, ma in molti casi viene utilizzato per caratterizzare lesioni dubbie. Inoltre per le analisi delle lesioni dubbie vengono utilizzati, per migliorare l’accuratezza diagnostica, strumenti e software adatti alle singole specificità. La mammografia è l’indagine principale per la diagnostica senologica. Un valido supporto alla mammografia digitale diretta è la tomosintesi. Si tratta di uno strumento diagnostico che consente lo studio di sezioni della mammella estremamente sottili che facilitano una diagnosi precoce della patologia mammaria. Spesso le donne sono spaventate dalla mammografia perché hanno paura che la compressione della mammella provochi dolore. I mammografi di ultima generazione come quelli di Paideia International Hospital e del Mater Dei General Hospital sono in grado di ridurre il disagio e il dolore alla paziente senza diminuire il livello qualitativo dell’immagine mantenendo una dose di radiazioni minima.