Si è fatta desiderare ma, finalmente, la bella stagione è arrivata. E con lei tornano le partite a calcetto in spiaggia, le sfide a beachvolley, le partite di tennis e, perché no, magari si tirano fuori dall’armadio anche quelle scarpe da jogging lasciate chiuse tutto l’inverno. Perché non solo c’è la voglia di stare all’aria aperta ma incombe anche “la prova costume”.
Fare sport all’aria aperta fa bene, anzi benissimo, alla salute ed è un vero toccasana per lo spirito. Soprattutto quando ci spinge al divertimento, alla socializzazione e alla spensieratezza. L’unica attenzione da fare è arrivarci allenati, almeno un po’, altrimenti gli incidenti rischiano di essere dietro l’angolo.
Ne abbiamo parlato con tre esperti ortopedici e traumatologi che ci hanno dato qualche consiglio utile su come godere dello sport all’aria aperta senza andare incontro a problemi. Anche quando non si è atleti a livello agonistico.
Bisogna allenarsi e prepararsi
«È importante fare una distinzione tra ‘allenamento’ e ‘preparazione’. Perché si può essere allenati e in piena forma e non essere preparati a gestire una caduta, un trauma, uno scontro. Bisogna anche imparare a cadere. Ci sono degli esercizi che ci aiutano a reagire correttamente in modo involontario e automatico davanti ad una caduta. È l’unico modo per prevenire gli incidenti sportivi e non va in nessun caso confuso con l’allenamento» spiega Edoardo Monaco, ortopedico e traumatologo del Paideia International Hospital, dove è presente un Servizio di Traumatologia dello sport H24.
«Rinunciare a fare sport per il rischio di farsi male? Assolutamente no, ma bisogna farsi trovare allenati, preparati e bisogna scegliere un’attività adeguata anche alla propria età» spiega Andrea Grasso, anch’egli ortopedico e traumatologo del Paideia International Hospital. «Il calcetto, per esempio, è fatto di scatti brevi che mettono a dura prova il ginocchio se poi è praticato in spiaggia, visto il terreno, può essere fonte di distorsioni. Il padel provoca alla spalla uno stress maggiore di quello provocato dal tennis perché richiede un movimento diverso, per non parlare poi degli urti alle pareti. E le cadute dalla bicicletta, spesso, hanno come conseguenza la lussazione della clavicola o la frattura dell’omero» conclude Grasso.
La spiaggia come un campo di battaglia
Il conto alla rovescia è iniziato. Sfide di beachvolley e di calcetto sulla spiaggia rovente dietro le file degli ombrelloni sono appuntamenti irrinunciabili che non conoscono differenze di genere o di età, con uomini e donne, anche abbondantemente negli ‘anta’ si confrontano con giovanissimi.
«La sabbia è un terreno poco adatto soprattutto perché spesso si gioca dove è più morbida e il piede affonda con facilità. Per questo si può andare incontro a tendiniti e a problemi all’articolazione del ginocchio. Se a questo si aggiungono i traumi da scontro o, come nel caso del calcetto, gli scatti continui e le forze rotazionali su ginocchio e caviglia ecco allora che è facile capire come l’incidente sia in agguato» spiega Stefano Lovati, ortopedico e traumatologo del Paideia International Hospital.
Cosa fare in caso di incidente?
Il consiglio degli esperti è unanime e chiaro: non perdere la calma e non perdere tempo. Ovviamente nel caso di una frattura o di un trauma che richiede immediate cure mediche bisogna chiamare il 118 e recarsi al pronto soccorso più vicino. Ma ci sono casi in cui il danno non è così evidente e allora cosa fare?
1) Il ghiaccio. Bisogna utilizzare il ghiaccio ad intermittenza: 20 minuti sì e un’ora no. Gli spray vanno usati con molta attenzione, tenendo la bomboletta a 30-40 cm di distanza perché si possono provocare ustioni.
2) Il tempo. Se dopo 24 massimo 48 ore il gonfiore o il dolore non è passato bisogna rivolgersi ad uno specialista. Non si deve perdere tempo perché potrebbe esserci un danno serio.
3) La Risonanza Magnetica. E’ un’indagine importante, in alcuni casi fondamentale. Ma non bisogna rimandare la visita dallo specialista in attesa di farla. L’ideale ovviamente è poter fare dopo le prime 48 di ‘vigile attesa’ sia la valutazione clinica che quella strumentale.
Paideia International Hospital al fianco degli sportivi.
Il Centro di Traumatologia di Paideia International Hospital effettua prestazioni ortopediche, con reperibilità 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, per garantire al paziente un servizio assistenziale ad alto livello. Si trattano sia patologie minori (fratture composte, distorsioni articolari…), sia patologie maggiori che necessitino di terapia chirurgica e ricoveri.
L’attenzione verso chi pratica sport, anche non agonistico, è massima: la SportClinique di Paideia International Hospital è attiva h24 e mette a disposizione non solo specialisti con provata esperienza in ambito medico sportivo ma anche professionisti specializzati nella traumatologia dello sport e tecnologie di imaging all’avanguardia.
Fonte Roma Today: https://www.romatoday.it/speciale/sport-aria-aperta-sicuro-divertente.html